Santa Margherita. Tanti i racconti presentati in occasione de 'L’Officina del Racconto

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C’è il terremoto che nel ’68 devastò la Valle del Belìce, attraverso i ricordi dei nonni e dei parenti che vissero quell’esperienza in prima persona, e frammenti di memoria legati a una terra bellissima che mostra ancora quelle ferite, il racconto di giovanissimi migranti approdati in Sicilia dove adesso vivono e studiano che rimanda a quanto sta accadendo sull’altra sponda del Mediterraneo, dai bimbi di Gaza alle guerre in Medio Oriente.

C'è il desiderio di mantenere viva la memoria legata alle tradizioni e ai luoghi descritti e vissuti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. C'è lo sguardo su sé stessi, caratterizzato da introspezioni psicologiche, poetiche che rimandano a Elsa Morante. C'è il desiderio del recupero del racconto orale, che porta alla luce storie del Belice a molti sconosciuti grazie alle opere di Danilo Dolci.

Sono tanti i temi affrontati dagli studenti che, nella veste di giovani narratori, hanno voluto cimentarsi nel concorso letterario "L'Officina del Racconto", organizzato a Santa Margherita Belìce nell’ambito della XX edizione del Premio Letterario Internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.

Tutti i racconti potranno essere letti sul sito del Comune di Santa Margherita Belìce ed essere votati online dal pubblico fino al 22 luglio (con un premio specifico legato al consenso popolare) insieme a una giuria di esperti, scrittori, docenti e operatori culturali che hanno già esaminato e valutato i testi.

La cerimonia di premiazione dei giovani autori che partecipano al concorso, per 36 racconti in tutto, si svolgerà la sera dell'1° agosto, il giorno prima della serata di gala del 2 agosto nel corso della quale sarà consegnato il Premio assegnato quest'anno agli scrittori Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice per l'opera "Operazione Gattopardo. Come Visconti trasformò un romanzo di destra in un successo di sinistra", edito da Feltrinelli. La casa editrice, che pubblicò il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa facendo diventare “Il Gattopardo” il romanzo più letto e tradotto a livello mondiale, quest’anno festeggia i 70 anni dalla sua fondazione e sarà presenta a Santa Margherità Belìce per il Premio letterario internazionale. 

Assegnato in passato a grandi scrittori e premi Nobel come Abraham B. Yehoshua, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Kazuo Ishiguro, Valeria Parrella, Amos Oz, Mario Vargas Llosa, Javier Marìas, Fleur Jaeggy, Emmanuel Carrère, Orhan Pamuk, Fernando Aramburu, Carlo Ginzburg, Guzel’ Jachina e Francesco Piccolo.

L’Officina del Racconto” è la “costola didattica e territoriale” del Premio Letterario Internazionale dedicata appunto ai giovani autori che hanno partecipato al concorso; gli studenti dal 16 al 18 luglio hanno incontrato studiosi e scrittori nel corso dell’iniziativa “Sullo stesso tavolo le nostre storie”, tre serate condotte da Margo Margherita Cacioppocoordinatrice dell’Istituzione “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.

Gli incontri sono stati veri e propri Tavoli tematici e interattivi dedicati alle tre tracce del Concorso dedicate a tre autori che hanno lasciato una traccia indelebile sul territorio: lo stesso Giuseppe Tomasi di LampedusaElsa Morante il cui padre era originario proprio di Santa Margherita Belìce  e il sociologo triestino Danilo Dolci che a partire dagli anni ’50 guidò tante lotte in Sicilia in difesa dei contadini e dei “poveri cristi”, sui quali i giovani studenti hanno lavorato nei mesi scorsi.

Ai Tavoli interattivi con gli studenti hanno partecipato studiosi ed esponenti del mondo della cultura come la scrittrice Bernardina Rago, autrice del libro “Il Gattopardo a guardia del muro”Rosita Manuguerra autrice di “Malanima”Maria Antonietta Ferraloro con "Il Gattopardo spiegato a mia figlia"Accursio Soldano con il  “Viaggio in Sicilia di Alberto Caeiro”Gabriella Vicari con la sua raccolta di poesie “La sostanza è luce” e lo scrittore pastore Salvatore Maurici con il suo “Bandiere tradite”,  oltre ad Amico Dolci, figlio di Danilo, Veronica Pecoraino, figlia di Isabella Crescimanno di Capodarso, ultima Tomasi in linea parentale dello scrittori, scomparsa nel 2015, Rosario Marco Atria che ha raccontato e ricordato Marilena Monti con il suo “Tutta colpa di una mosca”Clelia Lombardo che ha raccontato “Musicamare” di Eleonora Chiavetta.

Per Bernardina Rago:Il Gattopardo è un romanzo assolutamente attuale e non è un caso che sia stato scelto anche come tema della maturità. In maniera straordinaria il mio libro, ‘Il gattopardo a guardia del muro’, si ricollega a questa visione indirizzata soprattutto ai giovani. È questa la nuova posizione critica, quella del romanzo con lo sguardo volto al futuro e non al passato. Finora, o almeno fino a poco tempo fa, la visione, l'interpretazione del Gattopardo è sempre stata quella del romanzo della decadenza, cioè di un romanzo di morte o comunque di grande rimpianto. E invece è assolutamente il contrario e questo lo si evince in modo molto chiaro dalla lettura. Parlare del Gattopardo significa invitare i ragazzi a leggere il romanzo, il romanzo molte volte nelle scuole viene letto poco, comunque non in maniera integrale. Il Gattopardo è un romanzo modernissimo anche nel modo in cui è scritto e non soltanto per quanto riguarda i contenuti. Infatti, non a caso ho concluso il mio intervento invitando a leggere Il Gattopardo. Io trovo che l'idea dei Tavoli interattivi sia un'idea straordinaria perché consente non una presentazione di opere, di libri, di poesia o di prosa, ma è una maniera per interfacciarsi direttamente con il pubblico, sia con i giovani lettori ma anche con gli altri. Purtroppo, le statistiche ci dicono che si legge poco in Italia, poco e male. Dalla mia esperienza in questi giorni a Santa Margherita posso dire che la scommessa, come ha detto la Coordinatrice Margò Cacioppo, è stata vinta, perché c'è stata una bellissima risposta del pubblico. Ho trovato ancora più bello che il dibattito è proseguito anche dopo: quando si era chiuso l'incontro ufficiale ci sono stati dei ragazzi che si sono avvicinati ponendo delle domande o facendo delle riflessioni o semplicemente confrontando la loro esperienza di vita con quello che io avevo detto e quindi io ritengo che sono stati gettati dei semi, dei semi che sicuramente germoglieranno e credo che sia l'intento e l'opera meritoria dell'Officina del Racconto.”

Mentre per Veronica Pecoraino:  “Venire a Santa Margherita di Belìce è stata una grande emozione per me. Mi ha colpito la condivisione e la bellezza di donne forti, decise narranti, che hanno attraversato le parole scritte da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'uomo scrittore, con i suoi occhi malinconici e sognanti, anima della nostra difficile e travagliata, ma molto amata Sicilia. Mamma (Isabella Crescimanno di Capodarso, discendente diretta di Tomasi, lo zio Peppino Tomasi, misterioso e taciturno, con sigaretta intento a scrivere e spiato dai nipoti) mi raccontava di lui per estati intere, sedute davanti a una vecchia amaca legata da due querce secolari nella casa di campagna. Le voci dei ragazzi adolescenti della scuola, impegnate e genuine, narranti di brevi racconti sulla loro vita e sul rapporto con i nonni, sono state spunto di grande riflessione umana perché il futuro è fatto di memoria che va raccontata.”

Sottolinea, invece, Maria Antonietta Ferraloro “Da tempo, ormai, Santa Margherita di Belice è per me, una seconda casa. Sono una studiosa di Tomasi di Lampedusa. E, considerato lo stretto legame tra questa cittadina e il Principe palermitano, risulta subito evidente la ragione per cui io viva sempre come un grande onore l’essere coinvolta nei vari eventi che qui gli vengono dedicati. Ho trovato vincente la nuova formula che ha acquisito quest’anno L’Officina del Racconto, in cui sono stata ospite insieme ad ospitanti, scrittori e saggisti prestigiosi. I Tavoli interattivi hanno assolto appieno alla loro funzione. È stato dato lo spazio dovuto ai veri protagonisti della kermesse: i giovani studenti che hanno partecipato al Concorso de L’Officina. E al contempo hanno permesso a noi ospiti di interagire al meglio con loro e con il folto pubblico presente. Unisco alla passione da lampedusista un’intensa attività di studiosa e formatrice nell’ambito della Didattica della lettura. “Il Gattopardo raccontato ai ragazzi” (La Nuova Frontiera Junior) l’ho scritto per la ragazzina che è stata mia figlia e per tutti i ragazzi che desiderano accostarsi ad un classico meraviglioso qual è Il Gattopardo ma vengono frenati da una sorta di ingiustificato timore reverenziale. L’ho immaginato come una minuscola mappa di cui servirsi, come meglio si crede, per approdare ad una meravigliosa Isola del Tesoro. Leggere, infatti, ci rende liberi. In particolare, come ci ricordano le neuroscienze, leggere i Classici nutre oltremodo il pensiero; arricchisce la nostra umanità; ci rende empatici. Riportare queste opere nell’orizzonte di vita delle giovani generazioni è un impegno ineludibile.”

Rosita Manuguerra  “L’Officina del Racconto, costola ormai decennale del Premio Giuseppe Tomasi di Lampedusa, rappresenta il perfetto esempio di impegno culturale sul territorio. In una Sicilia fanalino di coda negli indici nazionali sulla lettura - solo il 56% delle persone dichiara di avere letto un libro negli ultimi 12 mesi - è necessario che la presenza di eventi di questo tipo diventi sempre più diffusa. Gli eventi culturali devono dialogare con la comunità, rendere i giovani parte attiva, dar loro l’opportunità di avere una voce e di essere ascoltati, non possono essere mere vetrine che si rivolgono sempre al solito pubblico selezionato. Una cultura prerogativa di pochi non giova al futuro della società. E da Santa Margherita arriva un esempio luminoso di un modo diverso di fare le cose, di fare cultura. Anche nel mio romanzo “Malanima” (ed. Feltrinelli, 2025) i protagonisti sono dei giovani, in particolare due adolescenti, Mia e Marina. Questo perché l’adolescenza rappresenta l’età in cui in potenza possiamo essere tutto, in cui tutto può ancora accadere. Mia e Marina tramite la ricerca di loro stesse compiono qualcosa di straordinario: illuminano gli angoli bui della comunità isolana di cui fanno parte (il libro è ambientato in una Favignana romanzesca) e mostrano anche agli adulti intorno a loro come non sia mai troppo tardi per migliorarsi, per cambiare. Il tutto tramite l’ascolto.”

Amico Dolci “Ringrazio tutti per questa bellissima esperienza, in cui la voce di tantissimi giovani ha potuto essere ascoltata. È stata sottolineata l’importanza dell’ascolto, ma occorre sempre - come nella musica - rendere questo ascolto reciproco. Creature che si esprimono e si ascoltano fioriscono meglio, realizzando quella creatività indispensabile per essere ciascuna e ciascuno se stessi, in relazione con le altre creature, arricchendosi ognuno delle esperienze altrui. Mio papà poeta ha fatto esprimere la poesia dei pescatori, dei contadini, delle madri siciliane, ma ha anche ricordato Auschwitz e Hiroshima; tocca ora a noi sapere che rischiamo di estinguerci, se non ci occupiamo direttamente dell’acqua, dei diritti, della soluzione nonviolenta dei conflitti.” 

“Con L’Officina del Racconto - spiega Margo Margherita Cacioppo -, l’Istituzione Tomasi di Lampedusa ha voluto quest’anno incrementare e stimolare ancora di più la lettura, la creatività e l’immaginazione nelle nuove generazioni grazie alla collaborazione con gli Istituti scolastici del territorio e agli incontri con scrittori ed intellettuali che ha hanno consentito agli studenti di accrescere il loro bagaglio culturale, oltre che di promuovere e trasmettere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale che ci appartiene e che ci ha formato".

Per il sindaco di Santa Margherita Belìce Gaspare Viola "l'Officina del Racconto è il vero investimento culturale sulle giovani generazioni che stiamo mettendo in campo a livello istituzionale ed è anche il modo migliore per ricordare e portare avanti l'insegnamento di Goffredo Fofi"

. Nel corso dell'incontro di ieri sera, Viola ha ricordato anche le battaglie condotte da Danilo Dolci per la realizzazione della prima diga in Sicilia sottolineando come il tema dell'emergenza idrica in Sicilia, a distanza di tanti decenni, sia sempre attuale anche in riferimento all'impegno dei sindaci per l'acqua pubblica e l'utilizzo delle sorgenti del territorio.

Link alla votazione online per L’Officina del Racconto:

https://www.comune.santamargheritadibelice.ag.it/2025/07/16/partecipa-alla-votazione-popolare-dellofficina-del-racconto-2025/

 

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