Menfi. Consiglio Aperto sull’acqua pubblica. Ieri grande manifestazione di democrazia partecipata

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Grande manifestazione di democrazia partecipata ieri sera nella sala del Bassorilievo della Torre Federiciana, dove si è tenuto, in seduta aperta, il Consiglio comunale di Menfi. Al centro dell’Ordine del Giorno, le determine dirigenziali relative agli affidamenti alla “Menfi Servizi” e, più in generale, il futuro della gestione pubblica del servizio idrico.

L’incontro ha visto una nutrita partecipazione di cittadini, rappresentanti della politica locale, esponenti di associazioni a tutela dell’acqua pubblica e ben quattro ex sindaci della città: Enzo Lotà, Michele Botta, Antonino Buscemi e Marilena Mauceri. Un confronto vivace e articolato, che ha permesso di chiarire diversi aspetti della vicenda e ha segnato un momento significativo di coinvolgimento civico. Numerosi partecipanti sono anche intervenuti nel dibattito, offrendo contributi, domande e osservazioni che hanno arricchito il confronto.

In particolare, il dibattito si è concentrato sugli affidamenti disposti in favore della partecipata comunale “Menfi Servizi” – già attiva nella gestione dei rifiuti – e sulla loro possibile relazione con la futura gestione del servizio idrico. Al centro dell’attenzione, in particolare, la recente determina che ha assegnato alla società l’incarico per le riparazioni e la lettura dei contatori dell’acqua.

L’opposizione ha criticato la scelta dell’Amministrazione di procedere senza un preventivo passaggio in Consiglio comunale, sollevando dubbi sulla trasparenza e sulla legittimità dell’iter seguito. È stato inoltre fatto presente che gli affidamenti sono stati resi noti solo a seguito della loro pubblicazione sull’albo pretorio, senza alcuna comunicazione preventiva agli organi politici. Alcuni consiglieri hanno inoltre evidenziato come, allo stato attuale, la Menfi Servizi non disponga delle competenze tecniche necessarie per operare efficacemente nel settore idrico.

Da parte sua, l’Amministrazione ha rivendicato la correttezza dell’operato, riconoscendo che un ulteriore passaggio in Consiglio sarebbe stato auspicabile, ma sottolineando come le tempistiche e l’urgenza dell’intervento abbiano imposto una decisione tempestiva. È stato ribadito che le determine sono state adottate nel pieno rispetto della normativa vigente. L’affidamento a Menfi Servizi, ha precisato l’Amministrazione, ha carattere temporaneo e ha lo scopo di supportare le attività comunali nella gestione del servizio idrico. La scelta si è resa necessaria per garantire la continuità del servizio e far fronte con rapidità alle esigenze operative, anche alla luce dell’attuale situazione di dissesto finanziario dell’ente, che impedisce l’assunzione di nuovo personale nell’organico comunale. È stato inoltre escluso qualsiasi intento di affidamento a soggetti privati, chiarendo che la determina non prevede né anticipa alcun processo di privatizzazione.

Il tema centrale ora riguarda le prospettive future: proseguire con l’affidamento del servizio idrico a Menfi Servizi o optare per una gestione diretta da parte del Comune. Un nodo strategico che richiederà ulteriori approfondimenti e un dialogo aperto con la cittadinanza.

Il consiglio aperto di ieri sera ha dimostrato quanto la partecipazione civica sia ancora un elemento fondamentale per una gestione trasparente e condivisa della cosa pubblica.

Presente anche l'arciprete di Menfi, Padre Alessandro Di Fede Santangelo, che ha accolto con entusiasmo il consiglio comunale di ieri:

"Carissimi, dopo aver partecipato al Consiglio Comunale aperto sul tema della gestione pubblica dell’acqua, sento il bisogno di fermarmi un momento, in silenzio, e dire dal profondo del cuore: grazie.
Grazie agli amministratori e ai consiglieri di oggi e di ieri, ai rappresentanti delle istituzioni e dei comitati… ma soprattutto grazie a voi, gente di Menfi, per come avete partecipato, ascoltato, riflettuto; per come avete mostrato, ancora una volta, maturità, attenzione e amore per questa terra.

Sono ormai nove anni che il Signore mi ha chiamato a servire questa comunità come sacerdote. Non sono originario di qui, ma voi lo sapete bene: ormai Menfi è parte di me. Qui ho intrecciato legami veri, qui ho imparato a camminare insieme a voi, a condividere gioie e fatiche, a pregare, a sperare. E ogni volta che si affrontano questioni importanti come questa, mi si conferma nel cuore che siete un popolo che sa restare unito, che sa riconoscere ciò che conta davvero, soprattutto quando si tratta di difendere il bene di tutti.

Le differenze politiche ci sono, ed è giusto che ci siano. Se vissute con rispetto, aiutano la crescita e rendono più autentico il confronto.

Ma ci sono temi, come quello dell’acqua, in cui il senso profondo della dignità e della giustizia ci fa ritrovare tutti dalla stessa parte. Perché l’acqua non è solo un servizio: è vita, è dono di Dio, è un diritto che va protetto e mai messo a rischio.

Quella per l’acqua pubblica non è stata una battaglia qualunque. È stata, ed è, una scelta di responsabilità e di amore per il futuro. Una scelta che ha radici forti nel passato, ma che dobbiamo continuare a custodire insieme, con coraggio e vigilanza.

Mi ha fatto bene, e ve lo dico con sincerità, vedere che, al di là dei cambiamenti di chi amministra, resta viva in tutti la consapevolezza del valore di questo bene.

È segno di una maturità civile, ma anche di una fede che sa farsi concreta. Perché quando custodiamo l’acqua, stiamo in fondo custodendo la vita, e anche la benedizione del Signore su di noi.Allora vi invito, come fratello e come pastore, a non perdere mai questa sensibilità. Continuiamo a sentirci corresponsabili, ognuno per la sua parte, e sempre riconoscenti per ciò che ci è stato donato.

Che l’acqua non sia mai occasione di divisione, ma segno di unità, e stimolo a prenderci cura di ciò che è nostro, non per possesso, ma per amore.

Che il Signore, che ha fatto sgorgare acqua nel deserto, continui a benedire questa terra feconda, le nostre famiglie, le nostre istituzioni e ogni sforzo sincero per il bene comune.
Con affetto e gratitudine, vostro don Alessandro"

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