Il coordinamento cittadino, Fratelli D’Italia, M.P.A., e gruppo Tamajo per la valle del Belice, ha espresso "sdegno ed amarezza in merito all’atteggiamento irrispettoso e superficiale da parte del sindaco Clemente, sollecitato dagli scriventi a mezzo comunicato stampa del 10/06/2025, per far convocare tramite la presidenza del Consiglio una seduta pubblica del Consiglio Comunale".
"Sorprende il silenzio assordante del primo cittadino, - continua il comunicato - che durante il suo percorso politico, ed in particolare quando si trovava all’opposizione, si faceva promotore di coinvolgere la città in decisioni importanti, sposando in primis la tematica dell'acqua pubblica. Non è sufficiente proclamare l’assenza di intenti privatistici, servono atti concreti, documenti accessibili, dati trasparenti e soprattutto scelte condivise. Se l’obiettivo fosse davvero mantenere pubblica e sotto controllo democratico la gestione dell’acqua, ogni passaggio dovrebbe essere discusso e deliberato in Consiglio Comunale, in sinergia con tutte le forze politiche e soprattutto con la città, attraverso un CONSIGLIO COMUNALE APERTO".
"Si registra, invece, ancora una volta, una gestione verticistica, autoreferenziale, priva di confronto reale, che alimenta dubbi invece che dissiparli. La difesa dell’acqua pubblica si dimostra con i fatti, non con le dichiarazioni. Va evidenziata, con vivo stupore la perentoria assenza del comitato per l’acqua pubblica, assai solerte e attento negli anni passati, ma incomprensibilmente silente dall’estate 2023".
"Questo coordinamento politico - conclude la nota stampa - non riesce a comprendere la ragione della sola celebrazione del Consiglio Comunale Ordinario e chiede con forza al Sindaco, alla Presidenza del Consiglio e ai consiglieri tutti, la convocazione urgente di un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza, affinché si possa finalmente discutere, in modo serio, maturo e trasparente, dell’attuale stato del servizio idrico e delle prospettive future, senza sotterfugi né slogan. L’acqua è un bene primario e universale, la cui oculata gestione deve essere limpida, condivisa e partecipata".
