Dopo la sfiducia arrivata ieri dal consiglio comunale con 8 voti a favorevoli e 4 contrari, il sindaco di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Cacioppo ha lasciato a un post su Facebook le sue analisi e i suoi commenti: "Ieri dall’Aula Consiliare sono uscito a testa alta. Guardandovi uno ad uno negli occhi. Nulla da temere. Nulla di cui vergognarmi. Abbracciandovi pure quando riuscivo a raccogliere le vostre mani. Comunque fiero di una comunità che si chiama Sambuca.
Ero arrivato giusto una manciata di minuti prima delle 11 dopo aver firmato alcuni documenti al Palazzo dell’Arpa e consegnato la fascia tricolore. Un atto di rispetto. Sono uscito senza rancori e nella certezza di aver fatto delle cose. Poche, tante. Non saprei. Non importa il “quantum”. Giusto delle cose! Comunque sicuro di aver fatto. E con me i miei assessori, i miei consiglieri. Di oggi e di ieri. Amministratori con un senso del dovere senza pari.
Consapevole anche di aver servito questa comunità e i suoi cittadini. Lo Stato e l’istituzione che ho rappresentato indossando la fascia tricolore. Con dignità e rispetto. Con onore e tanta umiltà. Una fascia indossata lungo un cammino carico di responsabilità e dignità! E di limiti che appartengono ad un sindaco e non ad un eroe. Un cammino fatto di impegno quotidiano, ascolto autentico e spirito di servizio. Ho scelto di anteporre a tutto gli interessi della collettività, lavorando con coerenza, sacrificio, visione. Attorno a questa storia, tanti volti, tanti sambucesi.
Quando una piazza si riempie, quando la gente si stringe attorno ad un progetto, quando un’aula di un consiglio comunale e’ stracolma di cittadini, sambucesi e non, nel corridoio e sul sagrato, tanti, tantissimi, non è solo un’immagine da condividere ma è il segnale tangibile che quel progetto ha radici nella realtà e nella lealtà, nel lavoro e nella costante passione che non ha pari. E gli obiettivi raggiunti non sono più proclami social che un virus al pc porterà via, non sono più solo dichiarazioni, ma conquiste riconosciute e sentite. Da tutti!
In un’epoca in cui il consenso può sembrare effimero, volatile, ricordiamoci che quello solido si costruisce con l’autenticità, si difende con il coraggio e si rinnova con i risultati. D’altro canto - dice Aldo Moro - che “la politica è l’arte del possibile, del graduale e del paziente realismo. “La politica è figlia del tempo!
Con noi c’era Sambuca e i sambucesi che hanno seguito e in presenza le sorti di un comune affidato al voto di otto persone, lasciate sole in aula dai sostenitori che a dire dai social erano “straordinari nella partecipazione”!
Grazie per averci ascoltato, grazie per essere presenti, tanti, incuriositi e preoccupati per il futuro di questa bella nostra comunità! Grazie per averci atteso fuori trepidanti di un risultato mai arrivato e di una presa di coscienza che il lupo da mesi aveva già perso. Anzi, una coscienza che non ha mai avuto!
Io ieri da quell’aula sono uscito a testa alta. E con me i miei assessori e i miei consiglieri comunali. Tutti a testa alta! Con gli occhi imperlati e col cuore carico di gratitudine per il consenso che abbiamo colto con mano e per l’amarezza che abbiamo misurato negli occhi dei presenti. Grazie perché ci siete stati e ci sarete. Sambuca tu meriti!"