“Sono stato appena contattato da una paziente oncologica che si trova, da stamattina, all’ospedale di Sciacca”, dichiara il deputato regionale Carmelo Pace, tornando a denunciare i disagi nel reparto di oncologia del ‘Giovanni Paolo II’.
“Mi è stato riferito – continua – che il Primario del reparto, il Dott. Santangelo, si sarebbe messo direttamente in macchina in direzione Agrigento per ritirare, personalmente, i farmaci salvavita da consegnare ai pazienti per le cure”.
“Al netto della gratitudine, che esprimo pubblicamente, per il gesto encomiabile di un professionista che ha a cuore il diritto alla salute e alle cure dei nostri concittadini – sottolinea Pace – mi chiedo e vi chiedo: non ci avevano assicurato, dalla direzione sanitaria, che era stato tutto risolto?!”
“La camera bianca è ancora indisponibile, i farmaci salvavita continuano ad arrivare in ritardo e, ahinoi, grazie, a quanto pare, all’impegno di una persona scrupolosa rientrata dal congedo per fronteggiare questa situazione”, prosegue.
“In questo momento – riferisce ancora – il numero delle persone che attendono, in reparto, i farmaci salvavita sarebbero venti. Nessuno di loro ha certezza sui tempi d’attesa per le cure”.
“Siamo già al quarto giorno! Per quanto tempo deve andare avanti questa storia?”, si chiede Pace. “È questa la sanità che ci meritiamo?”
"Non credo di avere fatto qualcosa di così straordinario, mi sono solo adoperato nell'interesse dei malati" ha dichiarato all'ANSA Domenico Santangelo, primario del reparto di Oncologia al "Giovanni Paolo II" di Sciacca, che stamattina si è messo alla guida della sua auto per raggiungere l'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento per ritirare personalmente le chemioterapie preparate per i 18 pazienti in sala d'attesa nel suo reparto che oggi rischiavano di restarne privi. "Non mi sento un 'eroe' - sottolinea - sono andato personalmente ad Agrigento perchè ciascuno di noi, nessuno escluso, deve sentirsi chiamato a fare la propria parte".