Santa Margherita Futura: "Oggi è morta la democrazia. Un uomo solo al comando"

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"Il Sindaco e i Consiglieri comunali del gruppo Santa Margherita “Viva” hanno deciso di far cessare il confronto politico nella nostra città; hanno deciso di mandare a casa chi in questi anni non si è uniformato al loro modo di agire, chi ha portato avanti le istanze dei cittadini che rappresentava e che ha lottato per contrastare un’amministrazione non più gradita alla cittadinanza.". Con queste parole il gruppo consiliare di Santa Margherita Futura, composto da Giacomo Abruzzo, Giusi Bavetta, Antonio Guirreri e Gaspare Valenti, ha deciso di rispondere alla maggioranza.

"Giù la maschera! Dopo due anni e mezzo in cui questa compagine politica ha preso in giro i propri cittadini ergendosi a paladina della democrazia, della collaborazione e del confronto, ha finalmente svelato la sua vera natura.

Il Sindaco, che in campagna elettorale esaltava il ruolo del Consiglio comunale, oggi disconosce lo stesso dopo che la sua “operazione verità” non ha incassato neanche il favore del suo gruppo politico.

Il gruppo “Santa Margherita Viva”, dopo aver sempre votato favorevolmente tutti gli atti che hanno condotto al dissesto finanziario, non ha più avuto il coraggio di portare avanti l’unica e vera azione amministrativa del Sindaco Viola. Non votando la proposta, tale compagine, ha dimostrato di fatto di non condividerne più il suo operato, facendo anche intuire che tale scelta è stata intrapresa per far cessare il confronto democratico a Santa Margherita, per liberarsi degli oppositori e mantenere comunque le cariche di governo già affidate loro in prima persona o tramite parenti e amici.

Il gruppo “Santa Margherita Viva”: - Continua il comunicato stampa -
- dopo aver assistito in silenzio alla cancellazione di milioni di euro di residui attivi del Comune;
- dopo aver votato favorevolmente il rendiconto 2022 con un disavanzo di oltre 6 milioni di euro (anche quando il commissario ad acta nominato scriveva che il tutto era molto condizionato da una mera scelta politica penalizzante per l’Ente);
- dopo essersi voltati di fronte alle criticità che avevamo fatto emergere riguardo al rendiconto 2022 e di fronte alle proposte migliorative da noi portate avanti nei vari Consigli comunali;
- dopo aver votato favorevolmente il rendiconto 2023 con un disavanzo di circa 5 milioni di euro;
- dopo aver votato favorevolmente, prima in Giunta e poi in Consiglio, la presa d’atto dello squilibrio e il conseguente avvio della procedura di risanamento;
- dopo essersi prestati, senza alcuno scrupolo, al gioco di poteri a scapito della comunità che avrebbero dovuto guidare con onore e abnegazione;
è scappato di fronte all’assunzione di responsabilità del dissesto, che altro non è che la semplice conseguenza di tutti gli atti che loro stessi hanno sempre votato favorevolmente.

Nel loro comunicato si legge che “l’astensione, seppur sofferta, è coerente con il percorso intrapreso", siamo in parte d’accordo; tale decisione è sicuramente coerente con la voglia di governare in totale autonomia, senza nessuno che possa contrastare l’azione amministrativa e che possa pensarla diversamente. Sicuramente, dopo quanto dimostrato da loro in questi anni, solo in questo si può ravvisare un minimo di coerenza.

Il gruppo di opposizione, al contrario, è stato sempre realmente coerente con le proprie idee e i propri convincimenti, portando avanti le battaglie amministrative per difendere gli interessi della nostra comunità. A nulla sono servite le minacce velate giunte da più fronti durante gli ultimi giorni del tipo “o votate il dissesto finanziario o ve ne andate tutti a casa”. Sapevamo qual era il rischio che stavamo correndo, ma noi - a differenza di altri - non siamo incollati alle poltrone, nessun medico ci ha prescritto di dover per forza fare i Consiglieri comunali, il mandato ricevuto dai cittadini - di carattere elettivo e non di nomina - ci imponeva l’obbligo di fare gli interessi della nostra comunità e lo abbiamo fatto fino alla fine.

Gaspare Viola non incassa più nemmeno la fiducia dei suoi fedelissimi e seppur non formalmente, dovrebbe prendere atto che nei fatti è stato sfiduciato. I due Assessori, che fino a ieri erano anche Consiglieri Comunali, dovrebbero avere il coraggio di dimettersi palesando anche così il proprio dissenso per il percorso politico del primo cittadino…certo, un incarico assessoriale fa però gola!

Questo è quello che succede oggi a Santa Margherita di Belice: un uomo solo al comando, che non aveva una maggioranza dei rappresentanti dei cittadini, che non ha ricevuto nell’ultimo Consiglio Comunale neanche il voto del suo gruppo politico e che non è più gradito alla maggior parte della cittadinanza, continua a governare. Se il Sindaco avesse veramente a cuore la democrazia, dopo un terremoto politico del genere, dovrebbe immediatamente dimettersi e candidarsi nuovamente per verificare se i cittadini hanno ancora fiducia in lui! Questo dovrebbe accadere in un paese democratico e civile, questo accade in tutte le democrazie del mondo, ma questa “regola politico-morale” a Santa Margherita non vale!

Oggi è morta la democrazia a Santa Margherita; mettere in atto questi giochini di potere significa inevitabilmente condannare la propria città all’oligarchia, alla demagogia, oppure all’autocrazia.
Noi non smetteremo di opporci a questa Amministrazione. Infatti, con la cessazione della nostra carica non cesserà il nostro impegno civile a tutela della nostra comunità che abbiamo avuto l’onore di rappresentare.

Da oggi non ci sarà più un’opposizione politica, ma ci sarà un’opposizione sociale.

Con questa occasione, comunichiamo che nei prossimi giorni annunceremo un’assemblea cittadina per raccontare e parlare con tutti voi di tutto questo e tanto altro".

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